
Convegno Nazionale “Le start up: una risorsa per il sistema paese”
Napoli 9 maggio 2016 Centro Congressi Università Federico II
La Regione Campania, in collaborazione con Fondazione R&I – Ricerca e Imprenditorialità e l’Università agli Studi di Napoli Federico II, ha organizzato il convegno nazionale “Le startup: una risorsa per il sistema paese”, un momento di riflessione sulle recenti esperienze in fatto di Start Up a un quadriennio dal loro riconoscimento ufficiale con il Decreto crescita 2.0 del 2012, e l’occasione per delineare iniziative concrete e politiche tese a fare delle nuove imprese innovative un cardine essenziale nello sviluppo dell’innovazione a livello di sistema paese.
I lavori sono stati aperti dal videomessaggio con i saluti del Ministro Giannini.
Al termine delle sessioni tematiche di lavoro con il confronto di esperienze, idee e proposte tra rappresentanti di alto rilievo di Università, Grandi Imprese, Istituti Bancari, Fondi di Venture Capital e Istituzioni, Mauro Moretti, AD di Finmeccanica e presidente Fondazione R&I è intervenuto con un discorso di cui di seguito un breve estratto.
Intervento del Ministro Stefania Giannini, Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca della Repubblica Italiana
[…] Oggi è una giornata importante al tema dell’innovazione che è un settore strategico su cui il nostro Paese sta tornando ad investire. Il Piano Nazionale della Ricerca presentato dal Governo pochi giorni fa, ha come principale obiettivo quello di valorizzare la ricerca di base ma anche di poterla vedere vederla sempre più in stretto e permanente contatto con il mondo imprenditoriale…
GUARDA IL VIDEO INTEGRALE DEL MINISTRO GIANNINI
Intervento dell’Ing. Mauro Moretti, A.D. e Direttore Generale Leonardo Finmeccanica, Presidente Fondazione R&I1
Breve estratto del testo trascritto dall’intervento orale non rivisto dall’Autore.
La “creatività dinamica” è il nuovo asset di cui debbono disporre le Grandi Imprese, specie ad alta tecnologia, per restare competitive in un contesto globale a digitalizzazione pervasiva, da non confondere con la semplice innovazione incrementale.
È la creatività dinamica che riesce a far sì che un’impresa possa mantenere quel gap di competitività che le consente di andare avanti. Se non ha un margine di competitività rispetto agli altri per potere piazzare il suo pool di conoscenze che, si traducono in servizi e prodotti, non ha più spazio.
Il problema è che tutto quanto ormai avviene nella logica della digitalizzazione pervasiva: diretta, se i sistemi sono essi stessi esaustivi rispetto ai servizi che supportano, o ancillare, se, immessi su un sistema tradizionale, con cui interagiscono, lo rinnovano e lo rilanciano. Tutto quello che già esiste deve essere reinterpretato nella logica di un sistema che viene controllato in maniera diversa. […] Proprio le nuove concezioni alle quali ci introduce, in termini distruptive, l’avanzamento tecnologico, dovrebbero essere affiancate da azioni politiche e organizzative coerenti, per evitare anche in questo campo di morire di intermediazioni pubbliche inutili, senza riuscire ad andare alla sostanza delle cose: far sì che chi ha bisogno e chi è in grado di offrire rapidamente si incontrino e, in maniera semplice, si mettano d’accordo (poi si metteranno d’accordo anche su come utilizzare la proprietà intellettuale, perché è un problema di soldi anche quello).
[…]
Ciò che vale per le Grandi Imprese dovrebbe valere anche per gli altri protagonisti dell’innovazione, a cominciare dal sistema universitario. che dovrebbe operare per l’innovazione e soprattutto per la vera innovazione, quella che ha un valore per il mercato ed è economicamente proponibile.
[…]
Occorre partire da una visione market-oriented genuina e abbattere le barriere per realizzarla, cooperando con chi è in grado di interagire efficacemente nel creare valore di comune interesse.
Occorre captare i bisogni dei Clienti attuali e potenziali in modo che la ricerca non siano sempre un passo indietro alimentandosi di quello che è già stato fatto. Gli apporti creativi possono, anzi devono essere potenziati con interazioni con soggetti esterni, portatori di capacità e conoscenze efficacemente integrabili con quelle interne. Per fare ciò noi dobbiamo abbattere molte barriere.
[…]