
La Matrice del Posizionamento e la Matrice della Strategia
Per aiutare le aziende più tradizionaliste ad affrontare le proprie paure ed affacciarsi sul mondo dell’Open Innovation, The European House Ambrosetti in collaborazione con Italia Start Up, Assolombarda e Smau ha creato due rappresentazioni grafiche sotto forma di matrici: la matrice del Posizionamento e la matrice della Strategia.
Matrice del Posizionamento
Nella Matrice del Posizionamento i 4 quadranti rappresentano le situazioni in cui le aziende possono trovarsi rispetto alla loro attitudine all’innovazione per adottare politiche e azioni per la crescita.
Nel 1° quadrante troviamo la situazione più rischiosa in cui trovarsi, perché corrisponde al grado minimo di conoscenza del mercato e il minor numero di mezzi a disposizione. Percorrere questa strada in un ambito di innovazione è rischioso perché si è molto – se non totalmente – dipendenti da figure esterne, che siano venture capitalist, agenzie di consulenza, o altro ancora. Qui c’è sicuramente del potenziale per cercare di fare innovazione, ma bisogna fare attenzione perché è una scelta che presenta molte difficoltà.
Nel quadrante speculare, il 4°, troviamo invece la situazione più confortevole. Qui il livello di conoscenza del mercato è il più alto e i mezzi tecnologici a disposizione sono abbondanti, ma se da un lato questa è senz’altro la situazione più comoda dove trovarsi, dall’altro rappresenta la scelta con minori margini di innovazione del proprio business.
Le due posizioni ideali per fare innovazione sono rappresentate dagli altri due quadranti, il 2° e 3°.
Nel 2° quadrante l’azienda ha una grande conoscenza del mercato di riferimento, ma pochi mezzi e conoscenze tecniche. Di conseguenza dovrà per forza ricorrere all’uso di idee esterne, siano esse di partner per l’innovazione, delle Start Up, dei brevetti o altri strumenti ancora.
Nel 3° quadrante, la situazione è simile ma opposta; qui l’azienda si trova in una posizione in cui ha poca conoscenza di mercato, ma ha le capacità e i mezzi tecnologici. In questo caso l’ideale è mettere i propri strumenti e le conoscenze a disposizione di enti esterni, tramite strumenti come il licensing, nella speranza di aprire il proprio business a ricavi provenienti anche da nuovi mercati.
Una volta chiarito il posizionamento l’azienda deve scegliere una strategia per approcciare al mondo dell’Open Innovation.
La Matrice della Strategia
Prima ancora dovrebbe però farsi alcune domande per determinare il livello della propria esperienza di innovazione:
L’azienda ha in essere delle partnership innovative o ne ha effettuate in passato?
Ha persone esperte in innovazione?
Ha mai collaborato con una startup?
Partecipa ad eventi sull’argomento?
È partner di associazioni dedicate?
Collabora con le università in modo continuativo e da un po’ di tempo?
Sviluppa cantieri di innovazione in azienda?
Ha gestito recentemente dei cambiamenti tecnologici o di processo?
È posizionata all’interno di network di innovazione in Italia e all’estero?
Analizziamo i 4 quadranti della matrice della Strategia: Fai rete, Corri!, Guarda e Trova un amico.
Il quadrante Fai rete rappresenta una sorta di livello più alto nell’approccio all’Open Innovation. Se l’azienda si ritiene abbastanza esperta nel fare innovazione, ma ha poche risorse da investire, può concentrare i propri sforzi nella creazione di network o piattaforme in cui vestire il ruolo di leader e guidare lo sviluppo di nuove idee. Il Crowdsourcing, l’Innovation Procurement e le Innovation Platforms sono ottimi esempi di strumenti da utilizzare in questi casi.
Il quadrante Guarda rappresenta la situazione tipica di un’azienda che vuole cominciare a fare Open Innovation, ma che ancora non sa come muoversi sul mercato e che probabilmente ha anche pochi fondi a disposizione. Consigliamo alle aziende che si riconoscono in questa posizione, una strategia relativamente passiva, un processo di osservazione e di raccolta di idee con solo un minimo dispendio di budget. Gli strumenti che più si adattano a questo approccio sono le call for ideas, gli hackaton e lo scouting di idee.
Il quadrante Trova un amico è adatto alle aziende che hanno grande disponibilità di fondi da dedicare all’innovazione, ma non hanno assolutamente l’esperienza per condurre progetti di Open Innovation. In queste situazioni l’ideale è trovare dei partner esterni e diventare follower di figure più esperte. Si può entrare a fare parte di consorzi finalizzati a creare ambienti fertili per l’innovazione oppure dare mandato a un Venture Capital di investire i propri fondi in Start Up innovative e con grandi possibilità di ritorno, sia in termini di capitale che di opportunità di apertura di nuove linee di business.
Il quadrante Corri!, l’ultimo, rappresenta lo stato ottimale per un’azienda che vuole fare Open Innovation. In questo caso si hanno sia una grande esperienza e conoscenza del contesto innovativo e delle sue modalità, sia ingenti capitali economici da investire. È raro che un’azienda si affacci su questi mercati e parta già da questa posizione così avanzata, ma sicuramente può rappresentare il target da raggiungere per chi si trova in una delle altre situazioni descritte. Con questo approccio le aziende possono sia guidare il progresso che finanziarlo e quindi dettare le proprie regole e creare le proprie strutture. Gli strumenti ideali per questo tipo di approccio sono i gli investimenti tramite i Corporate Venture Capital, i Corporate Accelerator e Incubator e le azioni di M&A.
Tratto da Competenze per Crescere volume 1