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Il trasferimento tecnologico dell'Università

Il trasferimento tecnologico dalle Università all’industralizzazione 

Trasferimento tecnologico: uscire dal magazzino per incontrare la Grande Impresa. Università, Spin-Off, Start Up innovative, i TTO aiutano a preparare la vetrina più bella!

L’attività di ricerca che fermenta nelle Università genera progetti, tecnologie e soluzioni che, molto spesso non riescono ad arrivare sul mercato per essere commercializzati. Rimangono, infatti, frequentemente e a lungo “stivati” in un magazzino in attesa di trovare, collocazione adeguata. Quando il magazzino, o il negozio, con più o meno belle vetrine, con più o meno commessi gentili e propositivi, ecc… ecc… non è frequentato, non è in una zona di passaggio – cit. Andrea Piccaluga Netval – i prodotti che espone non riescono ad essere apprezzati per quanto valgono ne tantomeno venduti.

Questa metafora del magazzino, è stata per la prima volta utilizzata dal Prof. Riccardo Varaldo che ritiene essenziale la funzione del trasferimento tecnologico quale volano di una imprenditorialità collaborativa e di prospettiva, frutto dell’eccellenza italiana in diversi ambiti di ricerca, ma in particolare in quello tecnologico.

Michele Piana pro-rettore al trasferimento tecnologico dell’Università di Genova, nel corso del suo intervento ha evidenziato che gli Spin-Off sono un canale efficace per il trasferimento alla Grande Impresa. Gli Spin-Off devo essere tanti perché è un’imprenditorialità ad altro rischio: per fare una rete che funzioni occorre avere quanti più nodi possibili.

Ma il trasferimento tecnologico, come ha ben spiegato Andrea Piccaluca Presidente di Netval, si impara facendolo, si impara sbagliando, perché il più delle volte il primo passo riesce male, e il TT è un percorso ad ostacoli, ma soprattutto una attività a lungo termine!

«I ricercatori non possono essere obbligati ad intraprendere azioni di TT» ma «I servizi di TT devono esistere e devono essere good enough a beneficio della cosa più importante che è la qualità della ricerca» cit. Prof Mordechai Sheves Vice-Presidente per il TT Weizmann Institute of Science.

In Italia abbiamo solo 280 persone impegnate nel TTO, che significa 3 o 4 per Università. Troppo poche. Essere coinvolti nella valorizzazione dei risultati della ricerca deve essere ritenuto indispensabile e non solo un optional.

L’indotto che gira intorno al TT è molto più ampio di quello che ci immaginiamo, noi vediamo solo la parte che emerge della punta dell’iceberg. La parte sommersa coinvolge la ricerca collaborativa con le imprese, la ricerca a contratto, un networking fatto di persone, di idee e di opportunità.

Giovanni Maria Volpato, direttore operativo di FR&I, sottolinea come FR&I abbia saputo raccogliere e valorizzare tutte le componenti a cui si è fatto riferimento.

Attraverso i propri Programmi, tra i quali e sintomatico quello più recente, TECH UP 2018, FR&I porta i clienti alla boutique: raccoglie i bisogni della Grande Impresa, trovando le eccellenze nel magazzino che rende appetibile sul mercato. FR&I genera quel passaggio e quella frequentazione necessaria affinché la domanda, di cui è Driver, incontri l’offerta. Attraverso il percorso di accelerazione le proposte di Start Up, Spin-Off e ricercatori diventano veramente appetibili dalla Grande Impresa che può soddisfare i suoi bisogni di innovazione attingendo dalla ricerca di cui l’Italia si può vantare nel mondo. FR&I ha al suo interno tutte le componenti che possono promuovere il TT: scientifica – universitaria, imprenditoriale ed industriale, finanziaria.

Il premio per chi vince è arrivare alle soglie di un big player,contaminarsi e, per i bravi, integrarsi.

Il percorso, come ha illustrato Amedeo Pata – responsabile tecnologico di FR&I – che prevede la fruizione di servizi ad elevato valore aggiunto per i partecipanti, permette di accedere al linguaggio e alle aspettative delle Grandi Imprese: è un’ascesa alla innovazione.

Gli innovation needs raccolti nella fase di costruzione di TECH UP 2018 mostrano quanto sia reale e immediato il bisogno delle GI di aprirsi verso le tecnologie emergenti con le quali debbono già confrontarsi sui mercati, per non trovarsi impreparate alla disruption della concorrenza più innovativa (il blockchain ne è un esempio concreto), e quanto un contributo altamente creativo possa trovare sbocchi inaspettati e una strada spianate per l’industrializzazione della proposta o del progetto.

Attuare il TT significa creare il terreno e l’ambiente adatto allo scambio tra chi progetta e innova (ricercatori, studenti, spin-off) e chi è interessato (grande impresa) alla “merce venduta”. FR&I porta i clienti al negozio, promuove il passaggio e rende attraente la vetrina! Una metafora, dal magazzino al negozio e ancor di più alla boutique che vende in tutto il mondo l’eccellenza italiana nell’hi-tech.

venerdì 26/10/2018 presentazione del Catalogo degli spin off dell’Università di Genova, presso il Dipartimento di Architettura e Design di Stradone S. Agostino

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